Su e giù per Livorno, TAPPA 28. L’Arsenale Mediceo e l’Antico Ospedale Militare – La Dogana – La Barriera del Porto. Il Palazzo della Sanità, la Capitaneria

Passato il Ponte nuovo (che costruì l’ingegnere Olinto Paradossi, e che […] venne detto Ponte de’ sospiri!) s’incontrano gli Scali della Darsena, detti già Scali del Buon Viaggio, da una Madonnina, che era detta del buon viaggio perché i marinari in partenza erano soliti ad inchinarvisi innanzi invocando propizia navigazione.

Ripartiamo dal monumento dei Quattro Mori: attraversiamo il ponte per visitare quest’area che si affaccia sulla Darsena.

L’Arsenale Mediceo e l’Antico Ospedale Militare

La sede dell’Ufficio delle dogane.

Giunti dall’altro lato del ponte vediamo subito una costruzione piuttosto recente, sicuramente non risalente agli anni di stesura della nostra guida di riferimento; si tratta dell’edificio dove ha sede l’Ufficio delle dogane, costruito in epoca postbellica. Questo luogo ai tempi della nostra guida ospitava invece l’antico Arsenale: sorto nel 1603 per volere di Ferdinando I, esso era adibito alla costruzione delle galee della flotta militare granducale; un’iscrizione in latino sulla sua facciata ricordava l’abile architetto navale Luigi Mancini, il quale nel 1828 costruì sul vicino scalo (non più esistente) una fregata da guerra da 74 cannoni per il viceré d’Egitto. In seguito l’Arsenale fu adibito a magazzini (come è specificato sulla guida), fino poi alla sua definitiva demolizione dopo la seconda guerra mondiale.

Scorcio dell’area in una foto d’epoca. Sulla sinistra la zona dove oggi sorge l’Ufficio delle dogane: si distinguono l’Arsenale (già adibito a magazzini) e l’Ospedale Militare. Fonte immagine: La Vecchia Livorno.

Come vediamo nell’immagine sopra, di fianco al vecchio Arsenale ci saremmo imbattuti nella grande fabbrica dell’Ospedale Militare, all’epoca della nostra guida adibita a caserma (Caserma Malenchini). Questo edificio fu costruito grazie alla Nazione Ebraica, la quale, in occasione dell’ingresso solenne in città di Pietro Leopoldo e della consorte Maria Luisa, decise di utilizzare le somme stanziate per i tradizionali festeggiamenti nella costruzione di questo palazzo, come offerta al Granduca. La prima pietra fu posta il 22 maggio del 1766 alla presenza dello stesso Granduca; sulla facciata dell’edificio fu poi posta un’iscrizione in latino che ricordava quel giorno e tesseva le lodi di Pietro Leopoldo. L’edificio fu utilizzato per il suo scopo originario di ospedale militare solo per alcuni anni, venendo poi adibito, come abbiamo accennato, a caserma. Esso andò distrutto in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

La Dogana

Dove già sorsero i magazzini del sale, accanto alla Caserma, è la Dogana.

Proseguendo oltre ci imbattiamo in un’altra grande fabbrica, fortunatamente ancora oggi esistente: attualmente sede della Caserma Tullio Santini, essa originariamente ospitava i Magazzini del sale e successivamente la Dogana. L’edificio originario fu costruito per volere di Ferdinando I a partire dal 1608; venne concluso due anni dopo sotto suo figlio Cosimo II, il quale fece apporre in facciata una lapide in onore del padre. Sotto Cosimo III, verso la fine del secolo, i Magazzini del sale furono ricostruiti più ampi rispetto al progetto originario, in relazione alla parallela crescita economica della città. Ancora oggi possiamo vedere due epigrafi sulla facciata: una a ricordo di Ferdinando I e Cosimo III (cui appunto dobbiamo la costruzione dei Magazzini) e una – più curiosa – che invita i mercanti a fare uso di questo luogo che serviva anche da deposito franco (vi si potevano depositare merci in cambio di una modica cifra). Oltre che come Magazzini del sale, dal 1868 l’edificio fu anche adibito a Dogana, fino a essere poi utilizzato come caserma.

La Barriera del Porto. Il Palazzo della Sanità – La Capitaneria

Il Ponte nuovo conduce direttamente alla Barriera del porto che fu compiuta nel 1874, e varcato il cancello, volgendo a destra, s’incontrano il Palazzo della Sanità e la Capitaneria di Porto.

Veduta della Barriera (al centro) verso la città. Fonte immagine: La Vecchia Livorno.

Tornando per un attimo sui nostri passi, in prossimità del ponte, proseguendo oltre l’attuale Ufficio delle dogane vediamo i resti della Barriera del Porto. Ultimata e aperta al pubblico nel giugno del 1874, essa era formata da due strutture parallele unite da una cancellata, a chiusura dell’ingresso del porto quando opportuno.

Ciò che rimane della Barriera del porto oggi.

Sull’area che oggi ospita l’edificio dell’attuale Capitaneria di Porto (inaugurato nel 1958) sorgeva all’epoca della nostra guida la maestosa fabbrica costruita per l’Ufficio di Sanità e che successivamente fu a sua volta adibita a Capitaneria. L’Ufficio di Sanità fu istituito nel 1598 ed era compito della magistratura portuale occuparsi di contenere il pericolo di epidemie che potevano diffondersi dal porto verso la città (vi dipendevano lazzeretti e spedali). L’imponente edificio porticato fasciato di marmo bianco fu quasi completamente ricostruito nel 1823 su progetto dell’architetto Giovanni Pacini, mentre nel 1863 esso fu rialzato e ulteriormente ampliato, costruendo anche una terrazza di osservazione.

La fabbrica dell’Ufficio di Sanità e poi Capitaneria. Fonte immagine: La Vecchia Livorno.

Nel 1916 l’edificio subì diversi danni in seguito allo scoppio della santabarbara della R.N. Etruria ormeggiata nelle vicinanze; i bombardamenti della seconda guerra mondiale invece distrussero del tutto il complesso.

L’area in oggetto com’è rappresentata sul Catasto Leopoldino. I tratti in nero indicano l’assetto attuale.

Per approfondire

DEL LUCCHESE AldoStradario storico della Città e del Comune di Livorno, Livorno, Belforte, 1973.
FERRERO Francesco, Le epigrafi scomparse, in “Rivista di Livorno”, anno 3 n. 1, gennaio-febbraio 1953.
MARCHI VittorioGuida storica ed artistica di Livorno e dintorni in 17 itinerari, Livorno, Ente Provinciale per il turismo, 1981.
NOCERINO CorradoGuida storica di Livorno, Livorno, Editrice L’Informazione, 1998.
WIQUEL Giovanni, Dizionario di persone e cose livornesi, Livorno, Bastogi, 1976-1985.

Un pensiero riguardo “Su e giù per Livorno, TAPPA 28. L’Arsenale Mediceo e l’Antico Ospedale Militare – La Dogana – La Barriera del Porto. Il Palazzo della Sanità, la Capitaneria

  1. Salve,sono Barbara Bernardini, ringrazio e mi complimento con gli autori ( tutti),di questo interessantissimo articolo.
    I collaboratori,redattori, storici dell’arte ecc, ecc…In modo particolare, con stima,affetto i miei complimenti alla signora storica dell’arte Laura Dinelli e lo storico dell’arte Luciano Bernardini.
    Cordiali saluti
    Barbara 13/1/2024

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